Facciamo il punto: il convegno “Odontoiatria sociale in Piemonte. Esperienze e prospettive”.
Facciamo il punto: il convegno “Odontoiatria sociale in Piemonte. Esperienze e prospettive”.

Facciamo il punto: il convegno “Odontoiatria sociale in Piemonte. Esperienze e prospettive”.

Si è svolto a Torino il 17 novembre 2018 un momento di lavoro e di riflessione sul tema della salute orale nel contesto di lavoro dell'area metropolitana torinese.

Protagoniste le associazioni del Coordinamento che  quotidianamente si misurano con le sfide di un contesto sociale in rapido mutamento.

Vi proponiamo come sintesi il bell'articolo pubblicato sul sito dell' ENPAM

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Ci sono sempre più pazienti italiani sulla poltrona dei dentisti che offrono cure gratuite.

Il fenomeno trova conferma nella fotografia scattata dalle sei associazioni impegnate nell’area cittadina di Torino nel progetto ‘Odontoiatria sociale in rete’ (Cooperazione odontoiatrica internazionale, Banco farmaceutico, Sermig-Arsenale della pace, Camminare insieme, Asili notturni Umberto I, Associazione protesi dentaria gratuita) coordinate dal Comune.

Un primo bilancio, a due anni e mezzo di distanza dall’avvio dell’iniziativa che prevede l’erogazione di cure mediche gratuite alla fasce economicamente più fragili del capoluogo piemontese, è stato presentato lo scorso fine settimana a Torino in un convegno dedicato.

Dall’analisi dei fruitori del servizio è emersa una tendenza in accelerazione, su tutto il territorio, con le famiglie italiane scivolate al limite della soglia di povertà che si attestano come nuovo pubblico dei progetti di solidarietà sanitaria.

DA TORINO A ROMA

Stando all’esperienza nel territorio del capoluogo piemontese, da gennaio 2016 al giugno scorso sono stati trattati un totale di 6.650 persone e sono state erogate 32.800 prestazioni, dalle cure odontoiatriche alla fornitura della dentiera.

Un’opzione scelta dai pazienti italiani soprattutto per protesi e pedodonzia.

Ma è l’analisi della composizione dell’utenza assistita nell’ambito del progetto cittadino a offrire uno spaccato sulla platea dei principali fruitori.

Sermig, istituzione di riferimento per le fasce deboli nel capoluogo piemontese, nel 2017 ha assistito circa 400 pazienti di cui 19,6 per cento italiani. Dall’inizio dell’anno a ora, il bilancio è salito a 500, di cui il 21,8 per cento connazionali. Tre volte tanto rispetto alle percentuali del ’98, anno in cui l’associazione aprì il servizio odontoiatrico.

La presenza di italiani tra i pazienti assistiti arriva a toccare addirittura quota 68 per cento secondo l’Associazione Protesi dentaria gratuita, che nel 2017 ha prestato assistenza odontoiatrica a 1.130 tra adulti e bambini.

Un dato simile (65-70 per cento) è quello registrato nei primi nove mesi dell’anno dagli Asili notturni Umberto – conferma Sergio Rosso, presidente dell’Associazione – che oltre alla sede torinese, gestisce 14 centri di assistenza odontoiatrica gratuita su tutto il territorio nazionale.

Marginale, invece, la componente di pazienti italiani (5 per cento) che si è rivolta a Camminare insieme, associazione più attiva sul fronte dell’assistenza agli immigrati.

Dati che trovano riscontro anche nel resoconto dell’attività del Centro odontoiatrico Caritas di Roma, invitata al convegno per presentare il bilancio della propria attività.

“Ogni anno accogliamo una media di circa 300 nuovi pazienti, di cui quasi la metà italiani”, commenta Roberto Santopadre, responsabile del servizio di odontoiatria gratuito della Caritas romana. “Arrivano richieste per telefono e email dagli assistenti sociali – prosegue il direttore sanitario volontario – e sono quasi tutte per pazienti italiani, come sono per lo più italiani i bambini che vengono da noi per la pedodonzia”.

FAMIGLIE, I ‘NUOVI POVERI’

Dal resoconto tracciato dagli operatori impegnati sul campo, i nuovi utenti dei sevizi di odontoiatria sociale sono famiglie o soggetti che in precedenza riuscivano a provvedere alle proprie esigenze, ma che poi sono state segnate da un progressivo peggioramento delle proprie condizioni economiche.

Per i ‘nuovi poveri’ – è quanto emerge dal convegno – è diventato un problema pagare la parcella di uno studio privato o fare fronte al contributo richiesto dal servizio sanitario per una protesi. Scartata l’ipotesi della rinuncia alle cure, la soluzione rimane rivolgersi, di persona o tramite i servizi sociali, alle associazioni che offrono gratuitamente l’assistenza odontoiatrica

Antioco Fois

data pubblicazione : 21/11/2018